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Soulgreen Ristorante

piazzale Principessa Clotilde, ang via Vespucci 1- Milano

 

Nella tranquilla piazzetta Principessa Clotilde, tra Porta Nuova, piazza della Repubblica e i nuovi grattacieli del Garibaldi, lo sguardo dei passanti è attirato dalle eleganti vetrine di Soulgreen; all'angolo di via Vespucci, su tre lati e a semicerchio. L’ampia porta vetrata all’inglese e l’insegna sono allegre e non svelano a prima vista la natura del locale: ristorante non tradizionale e vegetariano. All’interno gli ambienti sono particolarmente accoglienti, arredati secondo l’uso.

Non si dimentichi che il locale, con i suoi venti collaboratori, gentili e competenti, è sempre aperto: si può sorseggiare una bevanda e trascorrere il tempo in letture o scrittura o chiacchiere. Al bar raccolto, seducente con i tavoli alti come le poltroncine di velluto amaranto, la piazza si scorge aldilà delle vetrine; il bancone accoglie gli strumenti e le alchimie e le bottiglie del ben bere. Tutti i tavoli e i ripiani sono in marmo arrotondato, senza spigoli nemici. La cucina è ben in vista all’ingresso, di fronte a due ampi tavoli di condivisione; stemperano le visioni del gastronomo professionista e inducono alle suadenti passioni della buona tavola. Particolarmente piacevoli i pavimenti in legno, contrapposti alle travi del soffitto, tante tante piante quasi un vivaio, l’ampia sala con i tavolini, colori e allegria, tavoli nella veranda in piazza.

Il locale, aperto all’inizio del 2017 dal giovane Stefano Percassi, famiglia nello sport e nella ristorazione, propone una visione assolutamente inedita e innovativa. Come spiega l’insegna, le preparazioni di cucina si ispirano alla naturalità, si basano sulle specialità agricole. Le 100 ricette che compongono il menu, in perenne evoluzione, sono proposte secondo stagione a rotazione: frutta, verdura, ortaggi, erbe selvatiche e aromatiche, spezie. Ogni mese 4 o 5 piatti nuovi; ispirazione esasperata alla cucina salutare comprendendo anche pesce, tonno abbinati a verdura e frutta. Ogni mese è dedicato a un ingresso stagionale, per esempio può essere il radicchio, l’asparago, le cime di rapa, carciofi, grano saraceno, zucca, funghi, melanzana e ancora.

Soulgreen ha un paio di pilastri diciamo filosofici, indipendenti dal menu. Il primo è molto meritevole e riguarda l’impegno nel sociale che garantisce acqua e cibo a bambini in difficoltà. Con il secondo propone il minimo impatto sul pianeta, per cui tutti i contenitori sono biodegradabili, l’acqua è microfiltrata e gratuita; i fornitori agricoli sono artigiani che condividono l’approccio.

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Soulgreen, menu


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