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Dean Martin, l'ultimo showman

Mogli, amanti, simpatia e…tanto whisky

La voce calda, baritonale, inconfondibile, il sorriso malandrino, l’ aria scanzonata e simpatica sono le caratteristiche che hanno fatto di Dean Martin un grande seduttore sul palcoscenico, sullo schermo e anche nella vita privata. Dino Paul Crocetti nasce il 7 giugno 1917 a Stenbenville, Ohio, piccola città dalle parti di Pittsburgh, figlio di immigrati italiani provenienti dall’ Abruzzo e dal Molise. Cresciuto nel negozio di barbiere di suo padre lavora presto come croupier e si esibisce al microfono imitando nello stile il grande Bing Crosby. Voce di velluto come lo chiamano i suoi estimatori dopo anni di tirocinio (si è dato il cognome della madre) approda nel 1946 al 500 Club di Atlantic City dove si esibisce un comico di nome Jerry Lewis che rimane colpito dalla disinvoltura dello scanzonato Dean capace con la sua voce straordinaria di affascinare il pubblico in sala.

Il suo compito è quello di stare in scena con quell’irrefrenabile artista che è Jerry, ma lui se la cava alla grande riuscendo spesso a rubargli il tempo grazie al suo mestiere eccellente di crooner,come è chiamato il cantante confidenziale. I due diventano inseparabili e il loro fortunato sodalizio dopo numerose serate nei night club si trasferisce a Hollywood. Insieme girano ben sedici film comico-musicali di grande successo, da Artisti e modelle fino a Hollywood o morte. Nel ’57 i due decidono di comune accordo di separare le loro carriere. Martin, che tutti davano per finito, dimostra invece sul set di essere un interprete sensibile e duttile alternando il bellico I giovani leoni di Dmytryk al melodramma Qualcuno verrà di Minnelli e al western malinconico Un dollaro d’ onore di Howard Hawks, che lo vede nei panni di un vicesceriffo alcolizzato. Negli anni Sessanta si aggrega al “clan Sinatra”con Sammy Davis Jr. e Peter Lawford, i cosiddetti Rat Pack, indiavolati protagonisti di interminabili serate nei locali anche in quattro film, Colpo grosso (’60), Tre contro tutti e I 4 di Chicago. Nel 1964 Billy Wilder lo vuole in Baciami, stupido!, pellicola anticonformista che suscita scandalo dove in pratica fa il verso di se stesso recitando nel personaggio di un cantante famoso, puttaniere, gran bevitore, ma che è respinto da Kim Novak nei panni di una prostituta.

Con l’ immancabile bicchiere di whiskey in una mano, la sigaretta accesa nell’ altra, la giacca blu, un dolce vita rosso Dean Martin continua a incantare gli spettatori che lo ascoltano nelle sue canzoni più famose, You’re Noboby Till Somebody Loves You, That’s amore, Every needs somebody e Standing on the Corner. La sua vita sarà simile a quella del suo personaggio: tre mogli, sette figli e numerose amanti presunte o reali, notti di bagordi e risvegli nel pomeriggio con la sigaretta Camel in bocca e il primo whisky nella tazza del caffè. Dean Martin nel ‘66 dopo la parentesi ironica nei panni dell’ agente segreto Matt Helm (Matt Helm, il silenziatore, Matt Helm..non perdona !, Missione compiuta) conduce fino al 1973 una popolarissima trasmissione televisiva, il Dean Martin Show, dedicandosi poi a produzioni cinematografiche non esaltanti come Aiport, film capostipite del genere catastrofico dell’ aria che però gli fa guadagnare la bellezza di sette milioni di dollari, il 10% sugli incassi lordi. Non mancano i guai nella sua vita privata con uno dei suoi figli prima implicato in una vicenda giudiziaria e poi vittima nel’ ‘87 in un incidente aereo. La sua carriera nel 1983 di fatto si conclude a causa di problemi di salute e dell’ alcolismo che non lo ha mai abbandonato. Rinchiuso nella sua villa di Beverly Hills muore a settantotto anni la notte di Natale del ’95. Dean Martin, il Re dell’ entertainment, ci sorride ancora quandolo vediamo nei film in televisione o negli spezzoni delle sue interpretazioni canore sul web. Lui è e rimarrà sempre l’ ultimo degli showman!

Pierfranco Bianchetti