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Melville in Dvd

Lo sciacallo - L’aîné des Ferchaux (1963) di Jean–Pierre Melville in DVD

Michel Maudet (Jean-Paul Belmondo), ex paracadutista e pugile venticinquenne ormai avviato alla fine della sua carriera, accetta di fare da segretario a Dieudonné Ferchaux (Charles Vanel), il più anziano dei fratelli di una dinastia di spregiudicati banchieri; un vecchiaccio malefico, colonialista, assassino di neri e disonesto fino al midollo. Poco prima di essere arrestato dalla polizia per bancarotta, ma anche per aver ucciso 30 anni prima in Africa tre uomini di colore che aizzavano i portatori allo sciopero, fugge a New York insieme al giovane accompagnatore prima di giungere a Caracas, dove custodisce segretamente un’ingente quantità di denaro (“L’Europa – afferma – non è più sicura, è sempre possibile una rivoluzione, il comunismo... C’è la Svizzera, ma là esiste l’estradizione mentre in Venezuela non estradano!? “).

Nella Grande Mela, Fernaux vorrebbe ritirare altri denari depositati in una banca, ma i funzionari della stessa allarmati dal suicidio avvenuto a Parigi il giorno prima di un suo giovane fratello, glielo impediscono. Così il banchiere settantenne, svuotata una cassetta di sicurezza piena di dollari, parte per il sud su di un’auto guidata dal suo segretario. Durante il viaggio verso New Orleans il FBI pedina i due e avvisa Maudet che il suo datore di lavoro non riuscirà mai a espatriare in Venezuela perché un mandato di cattura è pronto per lui. Trai due uomini nel frattempo s'instaura un rapporto di reciproca diffidenza, ma anche di simpatia reciproca. “Ci sono tre tipi di uomini - sentenzia il banchiere rivolto all’ex pugile – le pecore, i leopardi e poi gli sciacalli... Non so ancora in che categoria piazzarla, certo non nella prima...”.
A New Orleans si fermano in una casetta solitaria, ma Frenaux a causa del clima tropicale comincia a stare molto male (o finge), mentre Maudet architetta di abbandonarlo per fuggire con il suo malloppo, ma poi in lui scatta una tenerezza inaspettata nei confronti del vecchio che non ha il coraggio di lasciare al suo destino non riuscendo a sentirsi fino in fondo “uno sciacallo” (con un filo di voce l’anziano gli sussurra: Bruto pugnala Cesare!?).

Una notte il giovane decide di ubriacarsi in un ristorante gestito da Jeff, un subdolo individuo e al mattino rientrato a casa trova un’infermiera chiamata dallo stesso Frenaux che si è sentito veramente male.?Quando lo vede ricomparire gli dice “questa notte lei ha fatto la prova della libertà, io quella della solitudine” per aggiungere: “Ormai siamo un po’ come dei vecchi amanti che non si possono separare...”.? In un finale drammatico Jeff e un suo complice tentano di derubare il finanziere approfittando dell’assenza di Maudet che ha passato la notte a casa di Lou, una ballerina francese. ?Al suo rientro Frenaux morente gli parla con un filo di voce della chiave di una cassetta di sicurezza a Caracas. “Il diavolo vi porti lei e la sua chiave” è la fredda risposta di ?Maudet. ?Da un bel romanzo di Georges Simenon, Melville realizza un film intrigante molto fedele al testo originale girato in esterni in Francia e sulla costa est degli Stati Uniti (ma i due attori durante la lavorazione non metteranno mai piede sul territorio americano) e in interni negli studi di rue Jenner a Parigi da agosto a novembre 1962 (prima proiezione pubblica il 2 ottobre 1963).? La pellicola è ispirata alla figura del milionario Howard Hughes che nel 1961 insieme a un suo fedele collaboratore sparì per ben cinque anni dalla circolazione inseguito dal FBI per via di vari processi contro di lui, riapparendo in pubblico solo quando la sua posizione davanti alla giustizia era stata alleggerita.? Vanel – Belmondo duettano come in una partita di ping – pong nella quale traspare anche un pizzico di omosessualità. Questo classico film on the road otterrà i complimenti dell’ufficio del turismo dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Parigi per la rara autenticità con la quale sono stati filmati i monti Appalachi e i dintorni.? Melville per contestualizzare la vicenda ci mostra un giornale, il France Dimanche in mano a Belmondo con la prima pagina intitolata Chere Edith, riferendosi all’amatissima cantante Edith Piaf, mentre la crisi dei missili di Cuba dell’ottobre 1962 fa capolino sullo sfondo della storia, ?in una piccola parte, quella di un’autostoppista, figura una giovane Stefania Sandrelli agli inizi della sua carriera.