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Castello di Caccamo


Fino agli anni ‘90 del secolo scorso il fiume San Leonardo scorreva in una stretta gola per poi sfociare in mare nel golfo di Termini Imerese. Poi i lavori per la costruzione della diga di Rosamarina, dal 1973 per 20 anni trasformarono parte della valle in un enorme invaso artificiale stravolgendo il paesaggio e danneggiando il patrimonio storico di Caccamo.

La presenza dell’uomo fin dall’età preistorica è documentata da numerose tombe, ritrovamenti di suppellettili, frammenti di ceramica, figurine di terracotta. Materiali archeologici documentano la situazione strategica ai tempi delle guerre puniche, della conquista romana. Nel corso dell’età medievale sorsero insediamenti rurali, i casali. Del 1176 si ricorda il castello che in età normanna appartenne a Matteo Bonello e nel trecento, per volere di Manfredi I Chiaromonte fu ampliato come quelli di Vicari e Petterana; la famiglia controllava il territorio da Palermo a Agrigento.

Il merlato castello normanno, a strapiombo sulla vallata, offre suggestive vedute sul lago formato dalla diga Rosamarina. All’interno interessanti collezioni di armi e costumi. Tra le chiese, meritano una visita almeno la Matrice – di impianto normanno e con pregevoli opere di Domenico Gagini, Pietro Novelli e Vito D’Anna, la chiesa di san Francesco, con chiostro cinquecentesco nell’annesso convento, e la settecentesca chiesa di San Benedetto alla Badia, che custodisce un prezioso pavimento maiolicato formato da più di 10.000 mattonelle. In agosto si tiene nella cittadina una famosa manifestazione in costume dedicata alla Castellana di Caccamo.