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Fabio Baldassarre

   
Fabio Baldassarre è nato nel 1971 nella Marsica abruzzese e della sua terra conserva il ricordo di una vita serena, le ore scandite dai riti della vita quotidiana, i cibi cotti sulla legna o sotto la cenere, l’ospitalità sincera, i modi gentili di chi non teme il mondo e lo va a conoscere emigrando.

Dalla famiglia, dai fratelli e cognati, ha appreso la professione di cuoco che gli è quindi ancor più congeniale.

Terminati gli studi a 18 anni venne a Roma e già al primo viaggio seppe che la scelta era giusta. Fu assunto infatti all’ambasciata tedesca e si occupò sia della vita quotidiana della famiglia sia dei gala con centinaia d’invitati. Gli insegnarono a organizzare anche i minimi dettagli dell’ospitalità, dal biscotto del primo mattino al cioccolatino della buona notte, occupandosi della prima colazione, merenda, pranzo e dopo pranzo, cene e momenti di meditazione, oltre agli arredi e addobbi della tavola.

Alla semplicità della cucina abruzzese anni ‘50 Fabio aggiunse la varietà della ricca cucina internazionale.

In ambasciata si curava anche il giardino con l’orto e qui ritrovò la naturalezza dell’infanzia, il sapore dei frutti appena colti, le marmellate, le salse di campagna. Il successivo lavoro in un sontuoso relais austriaco aggiunse un tocco in più alla sua formazione e lo preparò all’incontro che fu determinante nella sua professione.

Dal ‘94 al ’98 lavorò con Heinz Beck alla Pergola dell’Hilton con un gruppo di giovani cuochi che ancor oggi frequenta. Si trovò improvvisamente su un palco con una platea affollata di palati sopraffini, critici di cucina, gaudenti di tutto il mondo.

Apprese una tecnica che consentiva di valorizzare al massimo le doti intrinseche degli alimenti, studiò gli abbinamenti e soprattutto il maestro fu prodigo di insegnamenti innovativi Alla fine degli anni ’90 ritornò all’estero, a Le Manoir aux quatres saisons, ristorante con stella Michelin e vicino a Oxford, passando poi in Germania.

Tornato a Roma Fabio si sentì pronto per affrontare finalmente il suo pubblico e, con un socio, aprì in Montevecchio un ristorantino in centro che ebbe subito successo.
Nel 2003 giunse il momento del ristorante gourmet

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