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Tony Manero

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Tony Manero è il film vincitore del festival di Torino diretto da Nanni Moretti.
Cile 1978. Nel paese dominato dalla feroce dittatura del generale Augusto Pinochet, che dall’11 settembre 1973 tiene sotto il pugno di ferro la popolazione.
Ràul Peralta, un cinquantenne emarginato di un quartiere povero di Santiago, ha come unico sogno quello di trasformarsi nel protagonista di un film americano, La febbre del sabato sera, che sta avendo grande successo anche in tutta l’Amerina Latina.

Nei panni di Tony Manero, il ballerino rubacuori impersonato sul grande schermo dall’attore John Travolta, Ràul, insieme con un piccolo gruppo d’appassionati di danza, si esercita ogni giorno in uno scalcinato bar di periferia sui passi da disco music del suo idolo.

Quando un famoso programma televisivo trasmesso sul canale nazionale annuncia un concorso per trovare dei Tony Manero cileni, l’uomo, adorato dalla sua amante e concupito anche dalla figlia di lei e dall’anziana padrona del bar, crede di avere finalmente a portata di mano la realizzazione delle sue ambizioni.
Per raggiungere l’obiettivo egli non si ferma perciò di fronte a nulla.
E’ pronto a picchiare senza pietà ed anche ad uccidere chiunque sia di ostacolo ai suoi disegni.
Contemporaneamente i suoi compagni di ballo, coinvolti nell’opposizione clandestina al regime, sono perseguitati dalla polizia politica davanti agli occhi indifferenti di Ràul, simbolo della perdita dell’identità del popolo cileno soffocato da anni di dura repressione.

Tony Manero, una produzione cilena – brasiliana, è un film coraggioso ed originale, diretto da Pablo Larraìn, giovane regista ( è nato a Santiago nel 1976) alla sua seconda prova dopo Fuga del 2006, che sullo sfondo di una condizione culturalmente e socialmente sottosviluppata, mostra le difficoltà di una collettività ancora con le mani lorde di sangue ed immersa in un’atmosfera da incubo (il coprifuoco nelle strade della capitale cilena, i soldati che pattugliano giorno e notte la periferia, le incursioni degli sbirri di regime nella vita delle persone, la paura di esprimere qualsiasi opinione che possa danneggiare il potere).

Il film mette a nudo senza reticenze il volto reale di una società incapace, di fatto, di affrontare il suo passato più recente e che si affanna solo a cercare di apparire alla moda, elegante, racchiusa nel vecchio e logorato modello del sogno americano, inseguito con determinazione da Ràul, il Tony Manero del famoso film, un perdente in grado di risalire la scala sociale grazie al suo talento di ballerino.
Un percorso che trova riscontro nella psiche di Raoul, anche lui convinto di potere risolvere i suoi problemi esistenziali con le stesse modalità.

Alfredo Castro, attore e regista teatrale e televisivo molto noto nel suo paese, sa rappresentare efficacemente quest’uomo pericoloso, ambiguo e allo stesso tempo quasi affascinante nella sua brutalità.

Tony Manero, candidato all’Oscar come miglior film straniero, è una pellicola dura, spietata, inconsueta che può essere apprezzata da un pubblico alla ricerca di un cinema di grande qualità. Un film da non perdere…

2008. Cile/ Brasile. Regia di Pablo Larraìn. Con Alfredo Castro, Amparo Noguera, Paola Lattus, Héctor Morales

Pierfranco Bianchetti
 
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