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Il viaggio di Jeanne

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Albert, impiegato alla Biblioteca Nazionale di Parigi, divorziato, pignolo e sognatore, ogni anno porta in vacanza la figlia diciassettenne Jeanne a visitare un paese europeo. Giunto sulla piccola isola svedese di Styrso, dove è convinto di trovare un tesoro perduto di un vichingo leggendario, scopre con gran disappunto che la casa da lui affittata per le vacanze è ancora occupata da Annida, la proprietaria e da una sua amica francese di nome Christine di professione attrice.

La villeggiatura, accuratamente preparata nei dettagli da Albert, prende un’altra direzione rispetto ai suoi meticolosi programmi, anche perché in quell’isola di sogno, non lontana da Goteborg, tra foreste incantate, casette linde, mare pulito e freddissimo, Jeanne con il suo bel faccino acqua e sapone, inizia a provare le naturali pulsioni sessuali e sentimentali tipiche della sua età.

In particolare un suo coetaneo, un affascinante giovane vichingo dai lunghi capelli biondi, che fa il musicista per passione, le farà palpitare il cuore e le riserberà contemporaneamente le prime delusioni d’amore.

Diretto da Anna Novion al suo esordio nel lungometraggio, Il viaggio di Jeanne è una commedia deliziosa e tenera che vede protagonista l’ottimo Jean – Pierre Darroussin (Luci nella notte, Una lunga domenica di passioni, Il mio amico giardiniere), attore francese dall’aspetto d’uomo qualunque ma straordinario nel calarsi nei ruoli più complessi.

Il suo Albert appare uno sprovveduto, un imbranato abituato con il suo lavoro di bibliotecario a costruire un universo fatto di cose ben ordinate e classificate. L’ impatto con un paese moderno e aperto come la Svezia (da qui il titolo originale Les grandes personnes, allusione appunto agli adulti, ma probabilmente riferito anche alla realtà del mondo nordico), mette in evidenza la sua goffaggine, la sua ingenuità, la sua incolpevole ottusità.

Albert però alla fine capirà che Jeanne non ha più l’età per divertirsi a cercare con lui un tesoro, ma il suo ingresso nella fase matura della vita è ormai arrivato, ben sintetizzato dalla sequenza finale della ragazza che con un tenero sorriso sulle labbra si allontana in bicicletta verso il suo futuro. Con Il viaggio di Jeanne ancora una volta la terra scandinava è sapientemente utilizzata dal cinema internazionale come location ideale per raccontare anche una storia intima e garbata come quella della crescita umana di un padre e di una figlia alle prese con gli inevitabili cambiamenti dell’esistenza.

2009. Francia/ Svezia. Regia di Anna Novion.
Con Jean-Pierre Darroussin, Anais Demoustier, Judith Henry, Lia Boysen.




Pierfranco Bianchetti
 
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