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IL GUSTO DELL’ ANGURIA

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A Taiwan il caldo è torrido e Shiang-Chyi di ritorno da Parigi, scopre che l’intero paese è colpito da una siccità mai vista.

La televisione cerca di suggerire diversi metodi per risparmiare acqua e propone di bere succo dì anguria.


Tutti s’ingegnano a procurarsi da bere. Shiang-Chyi, per esempio, raccoglie bottiglie vuote e le riempie con l’acqua rubata dai bagni pubblici.

Hsiao-Kang invece, diventato attore porno, si arrampica sui tetti in piena notte per farsi un bagno nella poca acqua che trova nei cassoni.



Tutti si dissetano con succo d’anguria con la quale spesso anche si lavano.

Sopravvivere è difficile, ma la maledetta solitudine di Taipei è ancora più faticosa da sopportare.



Un giorno Shiang-Chyi trova un’anguria e poi incontra Hsiao-Kang al parco, dal quale un tempo aveva comprato un orologio.

I due s’innamorano, tra rossi succhi di cocomero e un caldo terribile…



Maestro del cinema di Taiwan, Tsai Ming-Liang (Il buco, 1998, Il fiume, 1996, Vive l’amour, 1994) incentra la sua arte nella sofferenza del corpo umano, non priva però d’ironia, indagando sulle problematiche della condizione dell’uomo contemporaneo, afflitto da una radicata solitudine.



Il gusto dell’anguria è in realtà una tenerissima storia d’amore, segnata da intermezzi musicali e tristi sequenze realizzate su di un set di un film porno.

A Taiwan, la mancanza dell’acqua – afferma il regista- è un problema reale, tanto che la gente ha iniziato a mangiare angurie. La mancanza dell’acqua per me è mancanza d’amore”.



2005. Taiwan –Francia. Regia di Tsai Ming-Liang.

Con Lee Kang-Sheng, Chen Shiang-Chyi, Lu Yi-Ching.



Pierfranco Bianchetti
 
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