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L'olio di Garibaldi

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Il libro L’impresa di Felice Garibaldi e il Risorgimento in Puglia a cura dello storico e giornalista Riccardo Riccardi fu presentato l’anno scorso, di questi tempi, nel frantoio della famiglia De Carlo a Bitritto di Bari. Documentato, avvincente, , racconta la vita del giovane imprenditore, fratello di Giuseppe, collegandola ai fatti del Risorgimento. Felice, che venne a Bari da Nizza nel 1835, conosceva la qualità delle olive pugliesi. Affittò un frantoio a Bitonto e ebbe due felici intuizioni: raccogliere le olive dalla pianta e non lasciarle cadere, quindi frangerle al più presto. Con questi accorgimenti portò al successo l’olio ottenuto dalla locale cultivar ogliarola o cima di Bitonto, lo esportò in tutta Europa, arricchendo la regione e la propria famiglia, tanto che dopo la sua morte il fratello Giuseppe acquistò una parte dell’isola di Caprera con il lascito testamentario

Fin qui abbiamo raccontato una storia virtuosa, fra le mille che punteggiano la nostra secolare civiltà italica. Ma questa volta la lezione del passato ha dato frutti concreti. Infatti, dopo un anno dalla presentazione del libro, nella libreria Moonbook nel centro di Bari è stato presentato l’olio extra vergine di oliva Felice Garibaldi prodotto dalla famiglia De Carlo, frantoiani dal ‘600. Dopo aver favorito la pubblicazione del libro hanno raccolto in una loro tenuta le olive di cultivar ogliarola.

Il giovane Francesco De Carlo, valente responsabile della produzione, non si è limitato a riprendere un nome storico, ma ha dato una sua impronta innovativa. L’ogliarola, cultivar storico su vecchi impianti, ha una resa alta, ma è ormai in via di estinzione perché è piccola e non facile da raccogliere con le macchine; quindi De Carlo ha fatto la raccolta manuale. In più l’ogliarola non viene quasi mai usata da sola e l’olio che ne deriva è fruttato e dolce. Francesco ha preferito un’impronta più marcata, una firma, raccogliendo l’oliva precoce, verde.

Così l’olio ha una nota splendida di questo colore, molto vicino alla bandiera che festeggiamo quest’anno; il profumo è d’erba e carciofo. Al palato l’olio è amaro, piccante, ,splendidamente naturale. Nulla si è perso della vitalità del frutto.
Evviva a chi ci regala questo piacere concreto e fa rivivere la lezione della storia
.

Vedi Festa al frantoio De Carlo
 
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