I vini naturali in Sicilia sono un patrimonio acquisito dall’enologia isolana. Si dia merito alla qualità delle produzioni dei vignaioli che hanno creduto nel valore del terroir impegnandosi in un’agricoltura libera da interventi chimici. Nelle foto, degustazione di vini naturali siciliani organizzata da Cronache di Gusto e dal regista Jonathan Nossiter al Centro Culturale Francese, Cantieri Culturali della Zisa a Palermo

I vini naturali non sono quindi una moda passeggera e non si potrà tornare indietro; chi assaggia i vini prodotti senza additivi chimici si appassiona e non riesce più a abituarsi ai vini convenzionali. Nel panorama desolante dell’economia, l’agricoltura italiana potrebbe essere risolutiva per il rilancio.

Assieme al patrimonio artistico, è un bene concreto e esistente che può dare lavoro e benessere; l’agricoltura che non necessita di additivi chimici non è un ritorno al passato, ma un’innovazione di grandi prospettive. Non parliamo di grandi realtà visibili come l’industria automobilistica o le autostrade o l’alta velocità. Ma la somma di milioni di piccoli artigiani che insieme compongono un universo enorme. Qui ne sono elencati solo alcuni, a titolo d'esempio della produzione isolana.

Caltagirone, Gianfranco Daino
Camporeale, Marco Sferlazzo, Porta del Vento
Castiglione di Sicilia, Mauro Paoluzi, I Custodi delle vigne dell’Etna
Marsala, Nino Barraco
Marsala Renato De Bartoli
Messina, Giovanni Scarfone
Monreale, Manfredi e Francesco Guccione
Solicchiata Frank Cornelissen
Vittoria, Arianna Occhipinti
Vittoria, Giusto Occhipinti
Vulcano, Paola Lantieri

Segnalazioni a
claudioriolo@yahoo.it (2012)

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