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Centochiodi

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Grazie maestro Olmi per quanto ci ha insegnato sulla vita vera, quella vissuta tutti i giorni dalla gente normale che va al lavoro e che deve misurarsi con le gioie e le sofferenze. In Centochiodi, ultima sua fatica cinematografica, ( “ in futuro mi dedicherò solo ai documentari” ha confessato con determinazione), ancora una volta ci ha fatto riflettere sul significato di temi fondamentali, quali la cultura, la religione, l’amicizia e sulla mancanza in generale di valori morali confusi o inesistenti.

Lei maestro ha iniziato a lavorare nel cinema entrando dalla porta di servizio, organizzando all’Edisonvolta, dove era stato assunto nel dopoguerra a soli quindici anni come semplice impiegato, un servizio cinematografico in grado di documentare le grandi imprese di costruzione elettriche dell’azienda, firmando corti e mediometraggi di valore, come Pattuglia di San Giacomo, Tre fili fino a Milano, per passare poi ai lungometraggi con Il tempo si è fermato, 1959, Il posto, 1961, L’albero degli zoccoli, 1978 e Il mestiere delle armi, 2001, per citarne soli alcuni, senza mai smettere di indagare sulla condizione umana vista con l’occhio del cattolico, ma molto, molto libero…

Con Centochiodi ci racconta la storia di un giovane e già affermato professore dell’università di Bologna, che un giorno decide di abbandonare tutto ( non prima di “inchiodare” al pavimento nella biblioteca dell’università i testi sacri lì custoditi, in una sequenza memorabile che rimarrà nella storia del cinema), per approdare sulle tranquille rive del fiume Po, dove s’installa sopra un vecchio rudere man mano trasformato nella sua semplice dimora. Intorno a lui s’intrecciano vicende d’amicizia, di vita quotidiana e anche d’amore con gli abitanti del luogo.

“Tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico” - dice il protagonista - un intenso Raz Degan, attore e modello d’origine israeliana che rappresenta un Cristo disilluso, in parte forse anche disgustato da quello che lo circonda, ma pronto a ritrovare la speranza grazie ai suoi nuovi e sereni amici incontrati sul fiume dediti alla pesca quotidiana, alle partite a carte e ai balli popolari.

La fede- sostiene Olmi- quell’autentica è contro le religioni che non hanno salvato il mondo e i popoli, anzi spesso sono state dalla parte dei potenti.

2007. Italia. Regia di Ermanno Olmi.
Con Raz Degan, Luna Bendandi, Amina Syed


Pierfranco Bianchetti

 
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