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Lezioni di Cioccolato

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È ufficiale! Il cioccolato è entrato di diritto nell’immaginario cinematografico e non solo da oggi. Ne volete una prova ? Dopo La piccola cioccolataia del 1939; Willie Wonka e la fabbrica di cioccolato, 1971; Cioccolato bollente, 1988; Come l’acqua per il cioccolato, 1991; Cioccolata calda – Amore al cioccolato 1994; Grazie per la cioccolata 2000; Chocolat, 2000; Charlie e la fabbrica di cioccolato 2005; non dimenticando Nanni Moretti e la sua Nutella in Bianca e Forrest Gump con la sua scatola di cioccolatini, ecco giungere sui nostri schermi, Lezioni di Cioccolato, la prima commedia italiana brillante, diretta da Claudio Cupellini, che ha come protagonista “ il cibo degli dei” il cacao ( e i suoi derivati), scoperto da Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo.

Mattia (Luca Argentero), un geometra ambizioso e senza scrupoli, vive e lavora seguendo un unico imperativo: “guadagnare molto a discapito della qualità”.

Un giorno però un incidente in un cantiere di cui è vittima Kamal (Hassani Shapi), muratore assunto in nero ma ex pasticcere al suo paese d’origine, l’Egitto, lo costringerà ad accettare un’improbabile proposta.
Mattia indosserà l’identità del suo dipendente per partecipare ad un corso per aspiranti cioccolatieri organizzato da una grande azienda dolciaria ( il film è sponsorizzato dalla Umbria Film Commission ed ambientato a Perugia, sede storica della sua azienda più nota, la Perugina).

Affiancato da altri sei gourmet dilettanti, ma già esperti, la zitella d’assalto Letizia (Monica Scattini), il vulcanico Luigi (Francesco Pannofino), il superbo siciliano Corrado (Josefia Forli), il burbero veneto Milo (Matteo Oleotto) e sotto la guida di un Maestro d’Arte Cioccolatiera ( Neri Marcorè), Mattia - Kamal dovrà imparare a sfornare gustosi ed originali cioccolatini, utilizzando ogni tipo d’ingredienti, dalla panna liquida alle nocciole tostate, dal cioccolato bianco a quello fondente.

Per l’inesperto Mattia, però, un disastro dietro l’altro, è l’inizio di un incubo, ma anche la sorpresa di conoscere il lato più umano del suo carattere, aiutato dall’amore della bella Cecilia (Violante Placido), un’affascinante e un po’ bizzarra prima della classe.

Tra ricette, preventivi ed equivoci, il film, che ci ricorda con una punta di malinconia l’antica cultura artigianale italiana, si fa guardare volentieri, anche perché lancia nel suo piccolo un messaggio di tolleranza e di rispetto verso il prossimo (i lavoratori immigrati) e non disdegna di affrontare con il sorriso anche un altro tema sociale poco raccontato dal cinema: lo sfruttamento nel settore edilizio della manodopera a basso costo priva di garanzie e a rischio sicurezza.
Per una produzione cinematografica realizzata senza tante pretese e ambizioni il risultato è gradevole e seducente, come una calda e gustosa tazza di cioccolata !

2007. Italia. Regia di Claudio Cupellini.
Con Luca Argentero, Violante Placido, Neri Marcorè, Hassani Shapi.



Pierfranco Bianchetti
 
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