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L'aglio e Mastro Martino

  INDICE DELLE RUBRICHE
Martino De Rubeis, intorno al 1450, scrisse il Libro de arte coquinaria, facendo convivere i fasti della cucina del tempo con l’innovazione ; si deve a ricercatori e appassionati trentini e del Canton Ticino (tra questi ultimi Marta Lenzi e Paolo Grandi) la sua riscoperta e precisa collocazione. La sua salsa verde da pesce è meritevole di citazione, come le delicate herbicine e l’accortezza di proporre l’aglio solo se gradito.

“Piglia petrosillo (prezzemolo) et serpillo, et una pocha de bieda, con qualche altra buona herbicina, con poco di pepe, et zenzevero et sale. Et pista inseme molto bene ogni cosa distemperando con bono aceto forte, et passarailo per la stramegnia (setaccio). Et se voi che senta dell’aglio vi poterai mettere a pistare inseme con le sopra ditte cose un pocho di fronde de aglietti (cioè della pianticina fresca che cresce nell’orto). Et questo secondo il gusto a chi piace.”
 
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