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Farö su Bergman

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INGMAR BERGMAN, L’ARTE DELLA GENIALITA’
A Milano l’artista ricordato in una grande manifestazione.
Di Pierfranco Bianchetti

“Ciò che conta nella vita è riuscire a comunicare con gli altri” e se lo dice Ingmar Bergman ci possiamo credere ! Genio compreso e multiforme, dopo aver diretto 49 film, 91 regie teatrali, 12 liriche, 37 radiofoniche ed aver scritto innumerevoli soggetti, sceneggiature e libri, Bergman il Mito, nel luglio scorso ha salutato il suo pubblico e se ne è andato dalla scena della vita, mentre il sipario calava per sempre sul suo immenso patrimonio artistico.A pochi mesi dalla scomparsa la sua “ arte della genialità”, è ricordata da una grande iniziativa culturale intitolata Farö su Bergman, ( l’isola sul mar Baltico dove egli ha vissuto gli ultimi anni), ideata e curata da Pier Giorgio Carizzoni e promossa dal Comune di Milano e dall’Associazione Culturale Dioniso.

In programma dal 31 marzo al 22 aprile 2008, l’omaggio milanese tra i più ampi in Europa, comprende una rassegna cinematografica, “Il mio Bergman” ( dal 1 al 13 aprile), al cinema Gnomo, con alcuni tra i titoli più famosi del maestro svedese e anche opere meno conosciute dal pubblico italiano e i pochi filmati pubblicitari da lui realizzati nei primi anni Cinquanta; una serata teatrale al teatro Studio; una mostra fotografica dal titolo “I volti di Bergman” presso la Fondazione Catella ( dal 1 al 12 aprile), che ripercorre la sua vasta produzione cinematografica; una tavola rotonda “ Bergman: regista di cinema e di teatro” al teatro Litta ( sabato 12 aprile), con la partecipazione di critici e studiosi di cinema e teatro italiani e stranieri e la presentazione di due pubblicazioni inedite sul regista alla Terrazza Martini (mercoledì 9 aprile).

La manifestazione si aprirà lunedì 31 marzo al teatro Strehler con la partecipazione dell’attrice Bibi Andersson, stella del cinema internazionale e tra le interpreti predilette da Ingmar Bergman.
Figlio di un pastore protestante egli ha saputo attraverso i suoi film raccontare l’angoscia dell’uomo contemporaneo, cercando di interpretare i grandi interrogativi della nostra epoca e della condizione umana: la vita, la morte, la coppia, la famiglia e l’esistenza di Dio.

I suoi personaggi indimenticabili, il vecchio professore che riflette sul suo passato nel corso di un viaggio in Il posto delle fragole; il Cavaliere che sfida la Morte a scacchi in Il settimo sigillo; marito e moglie che si confrontano dolorosamente in Scene da un matrimonio; l’illusionista che si prende gioco degli altri in Il volto; la psichiatra angosciata dai suoi fallimenti sentimentali e familiari in Immagine allo specchio, solo per citarne alcuni, rimarranno impressi nella nostra memoria di spettatori. Un grazie di cuore, vecchio Maestro, per averci resi adulti !
 
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