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GRAND HOTEL

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E’ Irving Thalberg, il mitico tycoon della MGM (Metro- Goldwyn- Mayer) a cercare in Europa un soggetto cinematografico in grado di riunire sullo schermo tante stars di Hollywood . insieme, come mai si era visto.

E lo trovò leggendo una recensione teatrale tratta da un racconto intitolato Menschen im Hotel, scritto da Vick Baum ed uscito in Germania nel 1928.

Costato 70.000 dollari, Grand Hotel, il film diretto nel 1932 da Edmund Goulding, racconta le disavventure dei clienti di un elegante albergo di Berlino nel 1928, il Grand Hotel appunto, che rappresenta il bel mondo dorato e aristocratico della cultura europea dell’epoca

Il barone Felix von Geigern (John Barrymore), un nobile ridotto a ladro di gioielli, cerca di rubare una collana alla ballerina russa Grusinskaja (Greta Garbo), mentre un magnate della finanza di nome Preysing (Wallace Beery), seduce la giovane dattilografa Flaemmchen (Joan Crawford), che però ripiega su Otto Kringelein (Lionel Barrymore), un impiegato molto malato deciso a spendere tutti i suoi risparmi al gioco.

Ritratto di un’epoca di sfarzo e di lusso, simboleggiata da questo luogo, l’albergo che oggi potrebbe essere definito a cinque stelle, il film è premiato con un Oscar nel 1932 ed ottiene un grandissimo successo di pubblico.

La divina Garbo, all’apice della sua carriera, rischia di essere oscurata dalla magnetica presenza della giovane e promettente Joan Crawford.



1932, Usa. Regia di Edmund Goulding.

Con Greta Garbo, John Barrymore, Joan Crawford, Wallace Beery, Lionel Barrymore.


Pierfranco Bianchetti







 
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