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Sopravvivere coi lupi

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Misha è una graziosa ed intelligente bambina di otto anni di un paesino in provincia di Bruxelles, colpevole solo di essere figlia di due genitori ebrei durante la seconda guerra mondiale.
Nel maggio 1940, con l’invasione del Belgio da parte delle truppe tedesche, le retate e le deportazioni di ebrei compiute dalle SS e dalla Gestapo, sono all’ordine del giorno.

Dopo l’arresto di mamma e papà, la piccola fugge, prima presso una famiglia di contadini che la vorrebbe proteggere, ma poi, dopo la cattura di questi ultimi, da sola s’ incammina a piedi per seguire i genitori caricati su di un treno e destinati ad un campo di detenzione dell’est.

Tra enormi foreste, campi e territori sterminati, giorno dopo giorno la bambina, in condizione pietose, sporca, ferita, affamata e spaventata, ma guidata da una ferrea volontà, attraversa a piedi la Germania, la Polonia fino all’Ucraina, mangiando quello che può ed incontrando spesso l’odio degli uomini più spietati o la loro indifferenza.

Solo una coppia di lupi in un fitto bosco si prende cura di lei e l’ aiuta a sopravvivere, dandole da mangiare carne cruda e coccolandola con il loro affetto. Purtroppo alcuni mesi più tardi dei cacciatori pongono fine anche a questo sodalizio inconsueto uccidendo i lupi e la piccola, al limite delle sue forze, sta così per soccombere.

L’ incontro fortunato con un gruppo di soldati russi la salva.
Nutrita, vestita e protetta, Misha ritrova il sorriso e la gioia.
Quando l’ultima controffensiva tedesca, a guerra ormai perduta, costringe il reparto sovietico a ritirarsi, lei caparbiamente rifiuta di seguirli per continuare il suo disperato viaggio.

La sua costanza e il suo coraggio saranno in parte premiati. Ritornata nel suo villaggio in Belgio liberato dal nazismo, Misha però dovrà affrontare una realtà dolorosa….

Tratto dal romanzo di Misha Defonseca tradotto in diciotto lingue, un racconto straziante sulla ferocia degli uomini e l’umanità degli animali che ha commosso intere generazioni di lettori, il film è diretto dalla regista francese Véra Belmont che lo ha realizzato in sedici settimane di lavorazione durissima, tra neve, pioggia, freddo e tempeste e con grandi difficoltà logistiche, in splendide località dell’Alsazia, della Germania e del Belgio.

Questa sorta di Mogli, il più famoso tra i bambini raccolti ed allevati dai lupi, (protagonista di Il libro della giungla, scritto nel 1894 da Rudyard Kipling), ha avuto un’appendice del tutto imprevista.

Durante il giro promozionale della pellicola in Europa è giunta una notizia inaspettata: la storia, contrabbandata per vera dall’autrice, è in realtà stata completamente inventata.
Misha Defonseca non è nemmeno ebrea e non ha mai vissuto l’odissea che ha trasferito così appassionatamente sulla pagina, come invece aveva voluto sempre far credere. Dopo accurate indagini alcuni ricercatori hanno scoperta la verità e l’ hanno smascherata.
Il gelo è sceso allora tra la scrittrice e la regista che si è sentita in qualche modo ingannata, avendo lei stessa scoperto alla fine degli anni Novanta questo romanzo dedicato al tema dell’Olocausto visto in un’ottica del tutto diversa.

Sopravvivere coi lupi rimane in ogni caso un film commovente e intenso, interpretato da Mathilde Goffart, una bambina belga di nove anni di grande naturalezza e di sicuro talento, accompagnato dalle musiche originali di Emilie Simon.

2008. Francia. Regia di Véra Belmont. Con Mathilde Goffart, Yael Abecassis, Guy Bedos, Michele Bernier, Benno Furmann

Pierfranco Bianchetti
 
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