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La pizza al formaggio ha origine nei borghi sulle colline e lungo il fiume Esino e si ritrova nei vecchi ricettari di Fabriano, Jesi e Ancona. Per tradizione si preparava per Pasqua dopo il periodo quaresimale e ogni paese, quasi ogni famiglia, aveva e ha la propria ricetta.
Detta anche crescia di Pasqua, assumeva un significato simbolico e si differenziava marcatamente dalla regola ebraica che suggeriva di non consumare pane lievitato nei giorni pasquali.
Si può servire in varie occasioni: aperitivo con un centrifugrato o un succo d'ortaggi merenda, con una bibita fresca o té
antipasto all'italiana con salumi e sott'oli secondo piatto con verdure cotte e passate in padella.
Per il servizio si può tagliarla longitudinalmente a dischi di mezzo millimetro di spessore; ne risultano ottime basi da farcire a piacimento, oppure nella classico taglio a tocchetti.
Se una parte avanza, si lascia seccare e può essere tagliata a dadini per diventare sapido complemento di un buon brodo vegetale o di carne.
La pizza al formaggio dura comunque un mese nella sua confezione originale; da conservare nella madia, non in frigo o in plastica.
Vedi
La ricetta della pizza al formaggio
Il forno e il pane
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Sapori di grano La pizza al formaggio in tavola
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