Un cancellino lascia intravedere il bancone di castagno chiaro recuperato da una banca piemontese.
Dalle pianure del nord anche le boiserie alle pareti – erano di chiesa – le seggioline accoppiate di un vecchio cinema, gli scaffali sempre di legno e decorati alla parete.

Tutto è lindo e curato, ogni tavolino è a se, con le tovaglie ricamate i bicchieri, qualcuno colorato, tutti ordinatamente diversi.
Scendendo la sala in fondo si arriva alla stanza del tesoro, la cantina con la tavolata per cene conviviali.

Sembra casuale, ma in realtà è stato disegnato da un professionista, assieme a altri locali, tutti noti e fortunati.
William compila ogni mattina il menu, mette in fila le zuppe e le paste, le carni e le verdure della cucina toscana i gustosi dolci al cucchiaio e le crostate che le signore sbonconcellano anche la mattino dopo la spesa.

Nella carta gialla lascia un quarto di spazio e lo riempie con una poesia, accogliente saluto all’ospite.

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Il cuoco, Antonio Panunzio

Il Menu Letterario
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Gilda Bistrot

Gilda Nocentini

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