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Da Firenze a Faenza

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Le ferrovie meritano una citazione particolare tra le bellezze della Toscana. La più famosa è la Porretana, la più curiosa quella della Garfagnana e della Lunigiana, le più suggestive quelle senesi. Sono tutte panoramiche, per le vedute sulle campagne, vallette, colline straordinariamente ridenti e serene. Tra queste, una bella linea di montagna è la Faentina che, attraverso l'Appennino, collega Firenze con la capitale romagnola della ceramica.

Una storia centenaria
Costruita nell’800, gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale e recentemente ripristinata, rappresenta una valida alternativa alle altre strade intasate dell’Appennino. Ma nessuno lo ammette e quindi la si può godere da re per meno di 10 euro. I trenini diesel, quindi anche ecologici, percorrono in un paio d’ore i 100 km. del percorso in un paesaggio collinare e montanaro di rara bellezza.

Un paesaggio indimenticabile
Poche e antiche case, boschi, prati, montagne scoscese, abbazie, castelli, borghi medievali, arditi ponti. Da Firenze il primo tratto risale la stretta valle del Mugnone, fino a Fiesole tra ville e chiese. Con gallerie, viadotti e incantevoli viste su Firenze si arriva nel Mugello, a San Piero a Sieve e Borgo San Lorenzo. Da qui tornando a Firenze si scende con una biforcazione verso Pontassieve; è una delle poche linee ferroviarie con prezzi di andata diversi da quelli di ritorno, per differenza di chilometri.

Toscana in terra romagnola
Verso nord est si sale fino a 600 metri e si attraversa la lunga galleria degli Allocchi, quasi 4 km. arrivando in quel limbo di terra geograficamente romagnolo ma toscano per amministrazione. Infatti il pane è ancora senza sale. A Marradi ci si viene per le passeggiate tra i boschi, le raccolte di funghi e castagne. Non si perda una visita al vicino borgo di Palazzolo sul Senio, si può sostare alla Locanda Senio, camere linde e ottima cucina. Da queste parti un norcino poeta alleva suini allo stato brado e ammanisce salami di rara bontà.


Le streghe di Brisighella
La valle del Lamone, scendendo verso la Romagna è baciata dalla Provvidenza per dovizia di cose buone; il borgo di Brisighella alleva una sorta di magica pazzia che inebria abitanti e ospiti; basti ricordare le tre aguzze collinette da fumetto, la vena dei gessi, la strada sopraelevata degli asini di saracina memoria, un olio extra vergine di oliva tra i più buoni e cari del mondo, una Pieve romanica, una festa medievale con le streghe per strada e via via.

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