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Welcome

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Piove e fa molto freddo a Calais, la città sulla costa del nord della Francia davanti al canale della Manica, ultimo ostacolo per milioni di disperati, gli emigrati provenienti dai loro paesi d’origine travagliati da guerre, fame e discriminazioni etniche, razziali e religiose, che sognano di raggiungere l’Inghilterra, la loro mecca, il luogo simbolo nel quale poter costruire una vita di benessere e di pace.

Il diciassettenne Bilal, un curdo iracheno del Kurdistan dopo avere attraversato mezza Europa con l’obiettivo di raggiungere a Londra Mina, la sua ragazza, è respinto all’implacabile frontiera costruita dalle autorità francesi e formata da un esercito agguerrito di poliziotti e di cani addestrati alla ricerca dei clandestini.


Il giovane, che non demorde, coltiva allora un folle progetto: arrivare a nuoto sulle coste inglesi distanti ben trentacinque chilometri tentando di superare le forti ed impetuose correnti marine di quel tratto di mare. Per questo motivo si è iscritto in una piscina comunale dove si allena ogni giorno per diventare un provetto nuotatore. Il suo istruttore è Simon, esperto di crawl e a suo tempo campione di nuoto, un cinquantenne deluso dalla vita e triste per la fine del suo matrimonio con la moglie Marion, una donna carina ed altruista impegnata nel suo tempo libero come volontaria per assistere i numerosi immigrati lasciati soli, affamati e senza alcun riparo.

Egli si aggira solo dopo il lavoro in piscina tra bar e tristi serate casalinghe davanti alla televisione, trascinandosi dietro un rancore profondo nei confronti del mondo e un’apatia verso il prossimo. Simon è altrettanto indifferente al pesante clima sociale presente nella sua città invasa da migliaia di sans papiers, ai quali non è neanche permesso ricevere aiuti dalla popolazione locale in base al famigerato articolo L622/1 della legge sull’immigrazione voluta dal governo Sarkozy, che prevede la denuncia penale per i suoi trasgressori. La determinazione di Bilal apre però nell’arido cuore di Simon una breccia d’umanità. Benché incalzato da un ufficiale di polizia, che lo ha convocato in commissariato in seguito ad una denuncia del suo vicino di casa (davanti alla cui porta sullo zerbino spicca ironica la scritta Welcome), non esita ad ospitare in casa sua il suo allievo nuotatore/i>.

Quando il giovane curdo viene a sapere che la sua ragazza è stata promessa dal padre a un uomo benestante, rompe gli indugi e indossata una tuta subacquea si butta tra le gelide acque della Manica. Simon allora mobilita la guardia costiera nel tentativo di salvarlo da morte certa. La malinconia, la solitudine e l’insensibilità umana che avevano condizionato la sua esistenza fino a quel momento svaniscono. Attraverso il dolore per la sorte di Bilal, egli ritornerà a vivere forse aiutato da Marion, che non ha mai cessato di volergli bene.

Diventato un caso in Francia con oltre dieci milioni d’euro d’incasso, Welcome, diretto da Philippe Lioret, è un film commovente e generoso che mette in luce un tema scottante ed attuale, la necessità per milioni di sfortunati di conquistare un futuro migliore. Accolto con quindici minuti d’applausi al festival di Berlino 2009, la pellicola ha ottenuto numerosi premi internazionali e nello stesso tempo ha scatenato l’ira delle autorità francesi ed in particolare quella del ministro per l’Immigrazione Eric Besson per un evidente accostamento alla politica perseguita nel 1943 verso gli ebrei dal governo di Vichy.

Buona parte del merito se lo guadagna anche il protagonista Vincent Lindon (Betty Blue; La crisi !; Quello che gli uomini non dicono). Occhi malinconici e tristi spenti dal cloro e dalla troppa birra, il suo Simon è un personaggio memorabile da non dimenticare ..

Con Vincent Lindon, Firat Ayverdi, Audrey Dana, Derya Ayverdi

Pierfranco Bianchetti
 
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