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I padroni della notte

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Strade deserte, enormi parcheggi di auto, vecchi magazzini abbandonati ed autostrade che s’incrociano, costituiscono il panorama della tipica periferia di New York, cupa, solitaria e grigia, che fa da sfondo paradossalmente alle luci, alla vitalità, al profumo di sesso, di droga e di sfavillante allegria di El Caribe, un locale notturno di Brighton Beach a Brooklyn di proprietà della mafia russa ma gestito da Bobby Green , un trentenne che ha voltato le spalle alla sua famiglia costituita da noti poliziotti, come suo padre Burt Grusinsky, leggendario vice capo della polizia e il fratello Joseph, promettente capitano del Dipartimento considerato una specie di eroe in divisa.

Bobby, che ha perfino cambiato il cognome per tenere nascoste le sue origini, vive una sensuale e felice storia d’amore con la bella portoricana Amanda e cerca di condurre al meglio il night club in un momento, siamo nel 1988, nel quale il traffico e il consumo di droga, in particolare di crack, si stanno espandendo a macchia d’olio, arricchendo rapidamente la malavita locale alla ricerca di un salto di qualità.

L’ intraprendente manager cerca di mantenere anche una distanza amichevole con l’anziano gangster russo che vende droga fuori del night, ma ben presto sarà costretto ad accettare una realtà evidente: l’impossibilità di rimanere neutrale ed indifferente al mondo che lo circonda.
Suo padre e suo fratello sono, infatti, impegnati con accanimento proprio nel tentare di incriminare questi trafficanti di droga.

Dopo aver appreso del grave ferimento di suo fratello colpito dai mafiosi russi, Bobby dovrà scegliere da che parte stare. Non potendo sottrarsi ai doveri, alle tradizioni e ai valori della sua famiglia, egli decide allora di infiltrarsi pericolosamente nell’organizzazione criminale per fermare l’arrivo di un grosso carico di eroina pronta ad invadere tutta New York City…

I padroni della notte, dopo Onora il padre e la madre, è un dramma poliziesco ancora una volta incentrato su di un nucleo familiare, ricco di emozioni e di alcune sequenze di grande cinema, come l’inseguimento in auto sotto un diluvio torrenziale, nel quale sono coinvolti il padre Burt, Bobby e i gangsters decisi ad ucciderlo per impedirgli di testimoniare al processo.
Il film non è privo tuttavia di alcune ingenuità, quali ad esempio la non conoscenza della mafia russa delle origini familiari di Bobby Green, cui è stata data tanta responsabilità nella gestione del loro sporco denaro. James Gray, il regista, in ogni modo dirige con mano sicura una squadra d’interpreti di ottimo livello: Joaquin Phoenix (il leggendario musicista Johnny Cash di Walk the Line), il confuso Bobby; Robert Duvall, il padre Burt ( Il padrino; Apocalypse Now); Mark Wahlberg, il fratello Joseph (Three Kings, La tempesta perfetta) ed Eva Mendes, la fascinosa Amanda ( Training Day). Infine nel ruolo del capitano Jack Shapiro riappare Tony Musante, una vecchia gloria di Hollywood, volto noto anche nel cinema italiano degli anni Settanta.

2008. Usa. Regia di James Gray Con Joaquin Phoenix, Mark Wahlberg, Eva Mendes, Robert Duvall, Tony Musante

Pierfranco Bianchetti
 
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