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Monterado

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Monterado è un balcone naturale sul mare Adriatico, alle spalle di un bellissimo bosco di circa 50 ettari, in vista del fiume Cesano. Il borgo collinare, con più di 2000 abitanti, è al confine fra le provincie di Ancona e Pesaro; dista circa 15 km dal casello autostradale di Marotta di Mondolfo.

La storia di Monterado inizia nel neolitico medio, 5000 a.C. e a quell’epoca risale l’insediamento di Ripabianca lungo la valle del Cesano.

Negli anni ‘60 fu ritrovato un fondo di capanna, con i segni di un forno; numerosi vasi, ornamenti, strumenti da lavoro sono ora esposti al Museo archeologico Nazionale d’Ancona.

Nell’età del ferro arrivarono i Piceni e nel IV secolo i Galli Senoni, cui seguirono i romani dopo la battaglia del Sentino e la dominazione di Longobardi e Franchi. Intorno al 1.100 appare nei documenti il nome di Monterado e l’edificazione del castello nel 1267, al tempo della decadenza di Senigallia.

All’inizio ‘400 troviamo i Malatesta e quindi i Della Rovere, duchi d’Urbino, fino al 1631; poi inizia la sudditanza allo Stato Pontificio. Il territorio era in buona parte di proprietà dell’eremo di Santa Croce di Fonte Avellana e i contadini, i braccianti agricoli, gli artigiani dipendevano dal monastero per la loro attività lavorativa e spesso per i contratti di locazione.

Nel 1569 Pio V fece decadere i monaci ritenendoli indegni e introdusse i Camaldolesi, ma pochi anni dopo l’amministrazione fu affidata ai Gesuiti della Compagnia di Gesù. La comunità ne trasse sia svantaggi per l’esenzione d’imposte della Compagnia sia benefici dai grandi lavori che richiedevano tecnici e artigiani.

Un grandioso palazzo per il Collegio Germanico fu costruito nelle mura del castello e trovò anche spazio una rinomata fabbrica di tessuti, lino canapa e cotone. Dopo la soppressione dell’ordine nel 1775, seguì quindi l’occupazione francese napoleonica; il congresso di Vienna, pur ricostituito lo Stato Pontificio, lasciò i beni espropriati dai francesi all’ex viceré Eugenio di Beauharnais, figlio adottivo di Napoleone e duca di Leuchtenberg. Alla sua morte il figlio Massimiliano venne a Monterado e trasformò il palazzo in lussuosa residenza.

A metà ottocento la proprietà fu trasferita al banchiere laziale conte Antonio Cerasi che si distinse con la moglie Contessa Giulia di Colloredo Cerasi per le opere benefiche; nel 1931 la proprietà passò alla famiglia di Alessandro Conciari con i figli Francesco e Corrado.

Nella storia più recente si ricorda che nella seconda guerra mondiale il castello offrì rifugio agli abitanti del borgo; tra i personaggi noti merita segnalare il filosofo Enzo Paci e lo scrittore Franco Rodano.
Tra i primati, il più giovane sindaco d’Italia, Luana Angeloni,(nella foto con il marito Andrea Rodano) eletta a Monterado nel 1975 e successivamente senatrice più giovane nel 1992.

Vedi il Castello di Monterado

Vedi la Sagra della porchetta
 
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