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Studi sul Ficodindia a Roccapalumba

A Roccapalumba il 28 dicembre 2023 nell’aula consiliare si è tenuto un interessante incontro

per lo studio e le prospettive di sviluppo del Ficodindia della valle del Torto. Ampia partecipazione di coltivatori nel pubblico.

L’iniziativa di carattere scientifico coinvolge l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, il Co.Ri.Bi.A, il Galisc Madonie, Slow Food. Si concretizza nel progetto per lo sviluppo dell'agricoltura siciliana e la valorizzazione delle produzioni regionali, mediante l’utilizzo di tecnologie scientifiche che sviluppino modelli compatibili con il mantenimento degli equilibri ambientali e della salute pubblica.

L’incontro di Roccapalumba tra esperti del settore, agricoltori e amministratori locali ha visto la partecipazione di qualificati relatori:

Benedetto Giunta, sindaco del Comune di Roccapalumba

Dario Costanzo della consulta tecnica scientifica del Co.Ri.Bi.A e direttore Galisc Madonie

Francesco Sottile, coordinatore scientifico del progetto e professore Università degli studi di Palermo.

Gli studi sul Ficodindia della valle del Torto sono stati illustrati dalle ricercatrici Co.Ri.Bi.A (Consorzio di ricerca sul rischio biologico in agricoltura)

Valentina Gottuso, la caratterizzazione genetica

Futura Tagliarini, l'indagine bioinformatica

Domenica Iero, proprietà nutraceutiche

Consuelo Maria La Marra, gli aspetti fitopatologi esci della coltivazione

Ha concluso Roberto Gentile, Assessore Comunale all'agricoltura e alle attività produttive.

Comunicazione a cura della giornalista Maria Modica.

Numerosi i temi affrontati e larga partecipazioned del pubbliico di operatori:

le diversità agricole siciliane non sono presenti nell’anagrafe nazionale e sono assenti dal registro colture di pregio;

il ruolo dell’agricoltore custode;

la salute in rapporto al rispetto dell’ambiente;

la cattiva alimentazione (siamo quello che mangiamo);

l’attività fisica nella nutraceutica (nutrimento – farmaceutica);

la biologia unita all’informatica può aiutare l’attività sul terreno;

coinvolgere sempre di più i produttori, far conoscere il ficodindia, sollecitare la sostenibilità ambientale, rifiutare le omologazioni commerciali richieste dalla distribuzione, per esempio lo stesso colore dei frutti nella cassetta.