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Trattoria Ai Cascinari

Via d’Ossuna 43/45 - 90138 Palermo



 

 

Trattoria nel popoloso quartiere alle spalle della Cattedrale e piazza Indipendenza; papà Michele Riccobono nel 1949 comprò una taverna nel degradato quartiere Cortile Cascino;In accompagnamento al vino sfuso bastava un piatto di minestrone o uova sode. Sulla porta passavano le carrettelle con i cibi di strada: meusa o milza, frittola, il musso del porco; in genere erano interiora degli animali destinati agli ebrei che macellavano gli animali. Si giocava al tocco. Nel 1994 i due figli, Vito geometra in cucina e Piero ragioniere in sala,Vito e Piero già aiutavano papà e mamma. Dall’ingresso con cucina a vista, varie sale si susseguono attorno al baglietto; ambiente semplice e rustico con tavoli e sedie classiche, tovaglie blu, mattoni e travi. La saporita cucina palermitana, accompagnata da ottimi vini, rimanda ai sapori di casa, con il vantaggio di prezzi modici.

Vito consulta libri di cucina, ma segue di più la tradizione orale e si fa raccontare dagli anziani le tradizioni; così nasce la cucina della trattoria, pur alleggerita dalla sua sensibilità. Piero racconta i piatti agli ospiti con passione e simpatia.

Alle pareti della trattoria, le foto ricordano la storia del quartiere; nell’ultima si vede Danilo Dolci, difensore dei diseredati, attraversare sorridente il quartiere con un giovane Vittorio Gasmann.

In carta più di 50 vini con etichette di tutte le regioni, soprattutto siciliane. .Storica trattoria nel popoloso quartiere alle spalle della Cattedrale. Dall’ingresso con cucina a vista, varie sale si susseguono attorno al baglietto; ambiente rustico con tavoli e sedie classiche, tovaglie blu, mattoni e travi. I fratelli Riccobono - Vito (nella foto, a destra) geometra in cucina e Piero (nella foto, a sinistra) ragioniere in sala - e i collaboratori sono affabili e professionali. La saporita cucina palermitana, accompagnata da ottimi vini, rimanda ai sapori di casa, con il vantaggio di prezzi modici.

Il menu cambia ogni giorno, propone 5 o 6 primi, 3 o 4 piatti di pesce e altrettanti di carne.
Segnalo il pesce azzurro, il baccalà, numerosi piatti di verdura e carne, gli spiedini, la pasta fresca all’uovo o senza; il tonno con melanzane e mentuccia, le polpettine di melanzane. Tra le invenzioni di Vito, la liparota cioè pasta fresca a mezze maniche o fettuccine di semola con pomodori, acciuga, capperi, melanzane fritte, caciocavallo e olio extra vergine. Tra i piatti della tradizione il bruciuluni o falso magro a base di vitello ripieno di uovo sodo, salumi, formaggio e servito con piselli al sugo; il baccalà sfincione; i carciofi attuppati e ripieni d’uovo; le polpette di melanzane con pomodoro e basilico; il tonno ammuttunato farcito con caciocavallo, mentuccia, sale e pepe. Tra i dolci, la cassata al forno, i sorbetti di frutta.


2 piatti senza vino, € 17,00.