“Il migliore, il più conosciuto dei drink, è uno short drink, il cocktail; tanto che molti generalizzano e comprendono sotto tale nome ogni tipo di miscela alcolica.
Storici ed etnografi sono concordi: e di tutti i tempi e di tutti i i popoli la ricerca di bevande capaci, oltre che di soddisfare la sete, di annullare la stanchezza e di esaltare le energia” Luigi Veronelli, i Cocktails, Rizzoli 1981
Quanto sarebbe piaciuto al Gino questo cubo di cristallo appeso al cielo di Palermo, l’Osservatorio sul tetto dell’Hotel Plaza.
Tra i tavoli sembrano danzare, con passi leggeri, giovani donne, vestali di un rito avvolgente, piatti e bicchieri scivolano sui tavoli. Silenzio, luce attenuata, sapori dimenticati, un piacere dell’anima e dei sensi.
Cocktail, long drinks, ottimi vini in carta, i delicati piatti del menu.
Al banco, Chiara Maria Francesca Randazzo, Palermo, decisa, veloce, impegnata alla ricerca del tocco decisivo.
Cristina Irasci, sommelier, conosce la carta dei vini a memoria. A noi servì il vino che desideravamo prima della richiesta: Grillo Marco de Bartoli