Crisi dell’agricoltura? A Palermo se ne appprofittano chiudendo il mercato delle Pagode.
Parliamo delle Pagode a Palermo, il frequentato mercato che ospita una quarantina di banchi alimentari, in via Notarbartolo, vicino alla stazione ferroviaria.
Vi si vendono frutta, ortaggi, formaggi, salumi, miele, marmellate, salse, olio, vino, frutta secca, solo per citare alcune delle gustose e genuine specialità di campagna.
Ogni banco è gestito direttamente dal conduttore agricolo, a tutto vantaggio della genuinità e dei prezzi contenuti. Provenendo da località spesso lontane da Palermo (anche 50 km), i venditori sono a volte costretti a percorrere strade molto disagevoli. Il mercato è ormai un'istituzione, aperto mercoledì e domenica mattina, sempre affollato. Nel panorama del commercio alimentare di Palermo è indubbiamente una presenza che spicca per la qualità delle specialità.
A questa eccellenza fa, purtroppo, riscontro uno stato di desolante abbandono della struttura.
L'intero spazio convive con un parcheggio ed è malamente coperto da teli di plastica imbrattati (altro che pagode!) da cui traspare vetustà e abbandono. Nessuna coibentazione che preservi dal calore e dal freddo. Ricordo che si vendono alimenti, in molti casi facilmente deperibili. Gli impianti igienici? Sono chimici, all’aperto, tipici dei cantieri di lavoro.
Ora la proprietà ha annunciato la chiusura ai conduttori a tu per tu, senza enfasi né ufficialità.
Pare che debba avvenire entro marzo, senza nessuna prospettiva di soluzione alternativa.
In questo particolare momento, così difficile per il mondo agricolo in tutta Europa, sembra incredibile.
In altre città d’Italia, Milano e Roma, le stazioni ferroviarie vantano il ricco Mercato Centrale. A Palermo, oltre alla mancanza del mitico Frecciarossa, resta davvero poco e il problema agricolo si risolve... chiudendo le Pagode!