Comitato di gestione presieduto dal Prof. Giovanni Sorci, decano UNIPA, moderatore Avv. Lino Buscemi, giornalista e scrittore
Relatore avvocato Andrea Garibaldi Pace, legale dei risparmiatori
Presentatore signor Roberto Marco Oddo, esperto di comunicazione
Il 14 Aprile 2023, si è tenuta una conferenza stampa per illustrare una nuova grande vittoria dei risparmiatori siciliani.
La vicenda della Banca Intesa, subentrata a Banca Nuova, relativamente ai risparmiatori che hanno acquistato le Azioni della Banca Popolare di Vicenza
l'avvocato Andrea Pace, difensore e legale dello Sportello Tutela Credito (Associazione di imprese e consumatori), ha annunciato in una conferenza stampa una nuova grande vittoria dei risparmiatori siciliani: la Corte di Appello di Palermo ha, infatti, sentenziato che coloro che hanno investito nelle azioni della Banca Popolare di Vicenza su consiglio di Banca Nuova, devono essere risarciti da Banca Intesa (sentenza n. 514/23 del 14/03/2023), confermando quanto già deciso dall'arbitro per le controversie finanziarie, dalla Sezione specializzata Imprese del Tribunale e, in parte, anche dalla Corte Costituzionale.
Le motivazioni che hanno portato ai giudici a decidere a favore dei risparmiatori siciliani sono due.
La prima è la violazione delle normative di trasparenza, correttezza e degli obblighi di buona fede da parte di Banca Nuova.
L'Arbitro, il Tribunale, ed ora la Corte di Appello, hanno accertato senza ombra di dubbio che banca nuova “aveva fatto sottoscrivere al cliente un questionario Mifid nel quale aveva dichiarato una propensione al rischio elevato ed esperienza in ambito azionario, nonché di aver ricevuto l'informativa circa i rischi dell'investimento in azioni BPVI, sottoscrivendo la relativa modulistica.
Ma tale comportamento della banca non è stato ritenuto sufficiente poiché l'intermediario doveva “curare l'adeguatezza obiettiva e soggettiva dei prodotti e dei servizi somministrati al cliente e la comprensione effettiva da parte del medesimo delle relative caratteristiche”.
La Corte d'Appello, inoltre, ha rimarcato le evidenti incongruenze nella profilatura Mifid, rivelatrici della scarsa accuratezza nella raccolta delle informazioni da parte della Banca. La normativa, infatti (D.Lgs. 164/2007), pone la centralità della posizione del cliente ed una tutela più intensa soprattutto in fase precontrattuale.
La seconda è l'accertamento della legittimazione e del conseguente risarcimento danni a carico di Banca Intesa, subentrante a Banca Nuova e decisione della Corte Costituzionale.
Lo scoglio più difficile da superare da parte dei giudici è stato, senza dubbio, il riconoscimento della responsabilità in capo a Banca Intesa. La Banca, infatti, ha presentato il decreto legislativo n. 99/17 con il quale lo Stato, per salvare le banche venete, ha ceduto tutte le attività facenti capo alla BPVI, ma ha formalmente escluso da tale cessione virgola e da qualsiasi ristoro, tutti i debiti nei confronti degli azionisti che, conseguentemente, hanno perso il loro capitale.
Ma a fianco dei risparmiatori è intervenuta anche la Corte Costituzionale, che, chiamata in causa da un giudice di Firenze, con sentenza numero 225/2022, dichiarando inammissibile il ricorso per questioni di illegittimità costituzionale, ha evidenziato, come chiaramente indicato nelle motivazioni della sentenza del giudice di Appello, che la Corte ” Identifica delle posizioni certamente escluse per volontà del legislatore dalla cessione ad Intesa Sanpaolo e quindi non rientranti nei vincoli posti dallo stesso D. L. numero 99/17 che aveva consentito alla banca acquirente di non dover rispondere agli azionisti della Banca Popolare di Vicenza del capitale da loro investito nell'acquisto delle azioni.
Tale indicazione della Corte Costituzionale ha di fatto confermato che non rientrano negli accordi sopraindicati l'operazione di vendita ai privati delle azioni BPVI da parte di altro soggetto, Banca Nuova Spa, che peraltro solo “in data 19 gennaio 2018, è stata incorporata in Banca Popolare di Vicenza, in liquidazione coatta amministrativa, come risulta dall'allegato numero 14 della comparsa di risposta presentata da Intesa Sanpaolo alla Suprema Corte, e che pertanto non può godere dei privilegi previsti nel decreto legge che ha sancito l'acquisto delle Banche Venete da parte di Banca Intesa, che dunque è obbligata a risarcire tutti i risparmiatori siciliani e solo loro!
Da quanto sopra indicato, emerge chiaramente che Banca Intesa deve risarcire tutti i risparmiatori siciliani che hanno acquistato le azioni della BPVI, vendute da Banca Nuova, in violazione dei principi di buona fede, correttezza e trasparenza, che doveva invece rispettare!!
“Siamo riusciti, unitamente con i consulenti della Finlegal Consulting, Società di consulenza bancaria e peritale, che con la sua perizia ha ricostruito tutte le violazioni di legge”, a far valere le ragioni dei consumatori contro le pretese di Banca Intesa, primo istituto di credito italiano. Peraltro, la stessa Finlegal Consulting offre da subito e gratuitamente il servizio di controllo e verifica di tutta la documentazione sottoscritta dai consumatori e dai risparmiatori per l'acquisto di azioni ed obbligazioni rivelatesi ingannevoli, con conseguente perdita del capitale investito.
Tutti i cittadini, utenti di Banche e Finanziarie, possono sempre rivolgersi alle Authority già costituite, Arbitro Bancario Finanziario (ABF) ed Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), per ottenere giustizia con costi limitatissimi.
Inoltre, dal prossimo 5 maggio sarà operativo il FRI, Fondo Risparmiatori Ingannati, patrocinato dall'Associazione Sportello Tutela Credito e dalla Legal Credit, per aiutare gratuitamente coloro che hanno perduto i loro capitali, su consiglio di banche e promotori, e non hanno la possibilità economica di far valere i loro diritti in giudizio.