Storie senza fine
di Gianni Usai
Pedde (Pelle ) era un seminatore sardo molto resistente.
Capace di sopportare 12 ore sotto il sole sardo mangiando sale grosso, pane duro e acqua sorgiva. Stava già seminando da alcune ore quando vide un matto al limite del campo.
Era Michelangelo Caravaggio che gli chiedeva di seguirlo a Malta. " Ci saranno molte risse."
Pedde, tirò fuori il suo coltello a foglia di mirto, affilato, lucente, qualche stilla di sangue come medaglia.
"A Malta saremo ospiti di un cardinale gesuita al quale Caravaggio dovrei fare il ritratto che però ha eletto un suo consigliori d'Arte - Luis Fulgenzio - che non ama Caravaggio.
Pedde, con il coltello in mano, guardò Caravaggio con un misto di curiosità e diffidenza.
"Malta? E perché mai dovrei seguirti in un posto dove si promettono risse e intrighi?" chiese,
mentre il sole sardo continuava a battere implacabile sulle sue mani abbronzate.
Caravaggio, con i suoi abiti scuri e il viso segnato da un'esistenza turbolenta, rispose con un sorriso sardonico. "Perché, amico mio, il rischio è il condimento della vita. E a Malta ci sarà arte, passione e, sì, anche sangue. Ma se vuoi, puoi restare qui a seminare grano e spighe, mentre io affronterò il destino”.
Pedde rifletté. La vita di seminatore era dura, ma prevedibile.
L'idea di unirsi a un artista del calibro di Caravaggio, però, lo affascinava.
"E se quel cardinale non mi vuole? Se mi manda a cercare guai invece di arte?”
"Ah, ma tu sei un uomo di risorse," ribatté Caravaggio.
"E poi, il cardinale non ha idea di quanto possa essere utile un uomo come te. Hai un’abilità che lui non può permettersi di ignorare."
Deciso a seguire il suo istinto, Pedde ripose il coltello nel fodero.
"D'accordo, vado. Ma se ci saranno problemi, tu sarai il primo a doverli affrontare."
I due si incamminarono verso il porto, dove un vascello attendeva di salpare.
L’aria era carica di promesse e di pericoli, Pedde sentiva il battito del cuore accelerare.
Mentre il mare sardo si apriva davanti a loro, sapeva che la sua vita stava per cambiare per sempre.
Arrivati a Malta, furono accolti da un'atmosfera di tensione. Niente più maestrale.
Caravaggio, con il suo talento attirò subito l’attenzione del cardinale e dei suoi estimatori.
Ma la figura che si ergeva tra di loro, il consigliere d'Arte, era un uomo di potere e astuzia, con una visione artistica che escludeva Caravaggio. L’invidia e il rancore si legarono in un gioco mortale.
Pedde si trovò catapultato in un intrigo pericoloso. Il cardinale, ignaro delle vere intenzioni del suo consigliere, si mostrò entusiasta all'idea di avere il grande Caravaggio come ospite e pittore personale.
Ma quando Pedde venne a sapere che il suo compito era quello di eliminare il cardinale, sentì un brivido lungo la schiena.
"Caravaggio - sussurrò una notte, mentre si preparavano a un banchetto in onore del cardinale. Ho scoperto che il consigliere ha in mente di farti fuori. Vuole liberarsi di te e prendere il tuo posto, anche se non sa dipingere una salamandra."
Il pittore lo guardò, i suoi occhi scuri brillavano di determinazione. "Allora dobbiamo muoverci. Non posso lasciare che la mia vita dipenda dai capricci di un uomo infame."
Insieme, pianificarono una fuga audace verso Tunisi.
Con l'aiuto di alcuni alleati insospettabili, Pedde e Caravaggio si prepararono a lasciare Malta.
Ma il consigliere non era un uomo da sottovalutare. Aveva i suoi uomini ovunque e il tempo stringeva.
La notte del piano, il vascello era pronto a salpare. Ma mentre si avvicinavano al porto, Pedde sentì il cuore battere forte. Sapeva che la sua vita da seminatore era finita. Ora era un uomo in fuga, legato a un artista la cui vita era un'opera d'arte in pericolo. E mentre le onde lambivano la chiglia della nave, entrambi sapevano che avrebbero dovuto affrontare il loro destino, insieme.
Intanto in terra di Francia due fanciulle li aspettavano.